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prima guerra mondiale

Un confessionale in pubblico

04/06/2015

La «piccola posta» nei settimanali femminili

di Francesca Endrighetti

Uscita: maggio 2015, 128 pp., 12 euro

La ricerca di Francesca Endrighetti guarda alla cosiddetta «piccola posta» inviata dalle lettrici alle rubriche dei loro settimanali come a una sorta di «confessionale pubblico»: un luogo d’incontro tra la dimensione privata e quella pubblica, o meglio di un privato che comincia a farsi pubblico. Scritte da persone comuni, le lettere permettono di gettare uno sguardo particolare sulla «grande trasformazione» che l’Italia conobbe tra gli anni Cinquanta e Settanta. La «piccola posta», segnata da materialità e pulsioni fisiche, desideri e sentimenti, si distacca dalla storia delle istituzioni e della politica, pur essendone profondamente intrisa, perché le autrici sono donne che vivono in un contesto di rapporti umani, sociali e istituzionali con cui devono venire a patti e che comincia a star loro stretto.

Il Quaderno è completato dalle pagine di storiAmestre, con il testo del discorso tenuto nella primavera 1915 dalla pacifista americana Jane Addams al Congresso Internazionale delle Donne per la Pace (l’Aja, 28 aprile-1 maggio 1915) (a cura di storiAmestre, traduzione di Lucio Sponza).

Alcune pagine del Quaderno si possono leggere a questo indirizzo: http://test.storiamestre.it/2015/06/leggere-la-piccola-posta-delle-lettrici/

Archiviato in: Francesca Endrighetti, Quaderni Etichettato con: Jane Addams, prima guerra mondiale

Orologi, binari e telefoni: come scoppia una guerra mondiale

24/05/2015

di Luca Pes

Pubblichiamo uno dei saggi di Luca Pes contenuti nel volume Guerra mondiale, racconti nazionali. La prima guerra mondiale nei libri di scuola in Europa, con suggerimenti di letture e di film, a cura di Piero Brunello e Luca Pes, Comune di Venezia, Venezia 2015, frutto dell’iniziativa per il centenario della prima guerra mondiale promossa da storiAmestre e Itinerari educativi del Comune di Venezia nel marzo 2014. Scopo del saggio di Pes è offrire una “visione laterale” della guerra: rivedere il racconto dello scoppio del conflitto, sulla base della storiografia esistente, sottolineando il ruolo giocato da innovazioni come la ferrovia, il fuso orario, il telefono… Tutte novità che sembravano dover contribuire alla pace e invece ebbero un ruolo cruciale nello strutturare gli eventi e preparare una “macchina” di distruzione inarrestabile.

La cronistoria della crisi del 1914 – dall’assassinio di Sarajevo, alla dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia, all’allargamento del conflitto – rivela la rapidità con cui una serie di decisioni hanno portato allo scoppio di una guerra mondiale. I protagonisti sono imprigionati in una logica perversa. È una guerra che scoppia anche per cause tecniche. La maggior parte delle potenze aveva preparato nei dettagli una macchina militare, basata su previsioni pessimistiche e sul sospetto, che una volta azionata non potesse essere fermata. È un contesto in cui la tecnologia e le potenti nuove forme di comunicazione hanno certo contribuito a strutturare l’evento, sottraendo agli uomini un controllo pieno.

[Per saperne di più…] su di noiOrologi, binari e telefoni: come scoppia una guerra mondiale

Archiviato in: La città invisibile, Luca Pes Etichettato con: guerra, prima guerra mondiale, storiografia

Il femminismo pacifista e la Prima guerra mondiale

12/05/2015

di Giannarosa Vivian

Pubblichiamo il testo dell’intervento che Giannarosa Vivian ha tenuto all’incontro pubblico Mai in nome della guerra, organizzato dall’associazione culturale “I Sette Nani” in collaborazione con la Municipalità di Chirignago Zelarino il 15 marzo 2015. Segnaliamo che il testo del discorso di Jane Addams, alla presidenza del Congresso Internazionale delle Donne per la Pace del 1915, sarà pubblicato nelle “pagine di storiAmestre” del prossimo Quaderno dell’associazione, in uscita a fine maggio: seguiranno presto ulteriori informazioni.

Il Congresso dell’Aja

Dal 28 aprile al 1 maggio 1915 si svolse all’Aja il Congresso Internazionale delle Donne per la Pace. L’Europa era in guerra da poco meno di un anno, e di lì a un mese sarebbe entrata in guerra anche l’Italia. Il Congresso, organizzato da donne provenienti tanto da Paesi belligeranti quanto da Paesi neutrali, rappresenta un momento importante della storia del femminismo pacifista – e del pacifismo in generale –, perché fu il primo a essere organizzato a livello internazionale con la guerra in corso, e dopo che i partiti socialisti – tranne quello italiano – si erano schierati a fianco dei rispettivi governi. Benché fosse un momento di angoscia, e per molte delle donne presenti di profondo dolore personale, l’incontro portò un segnale di speranza in un futuro in cui le guerre sarebbero state messe al bando: espresse la convinzione che la barbarie poteva essere contrastata dall’impegno di donne e uomini di pace, e ribadì la fiducia che alla fine la violenza e l’ingiustizia non l’avrebbero avuta vinta sull’umanità e sulla civiltà. 

[Per saperne di più…] su di noiIl femminismo pacifista e la Prima guerra mondiale

Archiviato in: Giannarosa Vivian, La città invisibile Etichettato con: donne, femminismo, pacifismo, prima guerra mondiale

Due appuntamenti per il centenario della Prima guerra mondiale. 14-15 maggio 2015

09/05/2015

di sAm

Il 14 maggio storiAmestre promuove, insieme agli Itinerari educativi del Comune di Venezia l’incontro “Anche gli austriaci sono nostri fratelli”. Domande di ieri e di oggi sulla Prima guerra mondiale. L’appuntamento è nella sede degli Itinerari educativi, a Mestre, viale San Marco 154, alle ore 16. Per scaricare il programma completo, cliccare qui.

Il titolo riprende una frase scritta da un emigrato italiano in Svizzera a un amico, anche lui italiano, prigioniero in un campo austriaco. Piero Brunello e Luca Pes dialogheranno cercando di individuare e discutere punti di vista diversi da quelli degli Stati, dei governi e degli intellettuali: dal ruolo delle ferrovie e dei telefoni nella crisi del luglio 1914 al grande sforzo di cancellare memorie alternative della guerra; dalla critica femminista al militarismo, alle strategie dei soldati per contenere la violenza nelle trincee. Introducono Annalisa Vecchiato (Itinerari educativi) e Carlo Miclet (storiAmestre).

Nell’occasione verrà presentato e distribuito il volume Guerra mondiale, racconti nazionali. La Prima guerra mondiale nei libri di scuola in Europa. Con suggerimenti di letture e di film, a cura di Piero Brunello e Luca Pes (pubblicato dal Comune di Venezia), che ospita, oltre ai testi delle relazioni tenute nel corso degli incontri promossi da storiAmestre e Itinerari educativi nel 2014, nuovi contributi su romanzi, libri di storia e film sulla Grande guerra.

Il 15 maggio storiAmestre partecipa al ciclo di appuntamenti promossi dalla Muncipalità Chirignago Zelarino in occasione del centenario della Prima guerra mondiale: segnaliamo che Piero Brunello terrà una lezione alle classi quinte dell’Istituto Morin, sul tema La Prima guerra mondiale. Domande di oggi ai testimoni di allora (alle ore 11 presso l'auditorium).

Archiviato in: Agenda, sAm Etichettato con: anniversari, guerra, prima guerra mondiale

Mai in nome della guerra. Domenica 15 marzo 2015

12/03/2015

di sAm

L’associazione storiAmestre partecipa all’incontro pubblico Mai in nome della guerra, organizzato dall’associazione culturale “I Sette Nani” in collaborazione con la Municipalità di Chirignago Zelarino. Interverrà Giannarosa Vivian, nostra socia, nonché ex presidente e componente del direttivo in carica, con la relazione Il femminismo pacifista e la prima guerra mondiale.

L’appuntamento è per domenica 15 marzo presso l’auditorium Lippiello, alla Cipressina, a partire dalle ore 16.

Per ulteriori informazioni, si può visitare il sito del Comune di Venezia.

Per scaricare la locandina con il programma completo, cliccare qui.

Archiviato in: Agenda Etichettato con: femminismo, guerra, pacifismo, prima guerra mondiale

“In culo a Cecco Beppe”. Dal diario di Carlo Emilio Gadda

09/12/2014

di Davide Zotto

Il nostro amico Davide Zotto ci manda alcune note prese leggendo il Giornale di guerra e di prigionia di Carlo Emilio Gadda.

Carlo Emilio Gadda, classe 1893, si arruolò volontario e venne nominato sottotenente nella milizia territoriale nell’agosto del 1915 (p. 9). Aveva già presentato domanda in marzo: credeva in quella guerra, la considerava una guerra d’indipendenza. “Io odierò il nemico prepotente, che vuole in mano sua il mondo, e lo combatterò finché potrò” (p. 327). La prima destinazione fu Edolo, dove al “Bazar Edolo” acquistò un quaderno (p. 8). Cominciò così a prendere note e appunti.

Gadda scrisse in tutto sei quaderni durante la guerra e la successiva prigionia. Sono stati pubblicati in tempi diversi (prima da Sansoni nel 1955, poi da Einaudi nel 1965), tranne uno (il Giornale di guerra: ottobre 1916-1917), andato smarrito durante la battaglia di Caporetto: “Se avessi lontanamente previsto ciò che stava per succedere gli avrei fatto recare della mia roba dalla mia cassetta e soprattutto il mio diario di Torino-Clodig il più prezioso oltre che per notizie per apprezzamenti ecc.” (p. 288). In un metodico elenco degli oggetti lasciati in mano al nemico “per forza maggiore”, scrive: “il prezioso diario del 1917 (Torino, Carso, Clodig), con la storia delle mie speranze e delle mie sofferenze” (p. 444). 

[Per saperne di più…] su di noi“In culo a Cecco Beppe”. Dal diario di Carlo Emilio Gadda

Archiviato in: Carlo Emilio Gadda, Davide Zotto, Letture Etichettato con: prima guerra mondiale

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