• Vai alla navigazione primaria
  • Vai al contenuto
  • Passa alla barra laterale
storiAmestre

storiAmestre

associazione per la storia di Mestre e del territorio

  • Chi siamo
  • Rubriche
    • La città invisibile
    • Letture
    • Oggetti
    • Centro documentazione città contemporanea
    • Agenda
  • Quaderni
  • Autori e Autrici
  • Altrochemestre

Claudio Pasqual

In città. Settembre-novembre 2015

19/12/2015

di Claudio Pasqual

Note d’autunno. Banani in riviera Magellano e una “cinebicicletta” ai tempi di internet. Mobilitazioni in viale San Marco. La cangiante geografia dello spritz e dei ritrovi giovanili. Una nuova collocazione per la colonna della Sortita restaurata. La “Mestre di ieri” (ormai ieri l’altro?). Strade e quartieri presidiati: luminarie, vigilanti e vigili urbani in piazza Ferretto la sera in cui a Parigi gli attentati fanno 130 vittime. In città la vita scorre come sempre.

4 settembre

Immagino che l’anonimo autore sia un ammiratore davvero molto deluso – a meno che non si tratti di sarcasmo. Ha scritto “#Brugnaro fa qualcosa” (così, con il cancelletto) non solo sul muro interno di cinta dell’ex ospedale, dove adesso c’è il parcheggio. Ne ha disseminato la città: un hashtag si legge sulla rampa del cavalcavia per Marghera, altri due nel primo e nel secondo sottopasso della Castellana.

[Per saperne di più…] su di noiIn città. Settembre-novembre 2015

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre

In città. Giugno-agosto 2015

27/09/2015

di Claudio Pasqual

Passeggiate sfidando la canicola dell’estate 2015; la conclusione della campagna per l’elezione comunale: Brugnaro è sindaco; altri classici della politica locale: un comitato per il referendum sulla separazione Venezia-Mestre e l’annuncio del festival di settembre; altare a un vegetale e scritte sui muri; ultimi segni di “tifosi metropolitani”; strade, “pattugliamenti e presidi delle forze dell’ordine”; il circo in città; un ricordo di Jimmy (Roberto Sergi, 1951-2015).

3 giugno 2015

Una scritta tracciata con vernice verde sul muro del cinema Dante: “meno cinema più stadio”. Firmato: CSVM (Curva Sud Venezia Mestre).

9 giugno 2015

Si avvicina il ballottaggio tra Casson e Brugnaro per la carica di sindaco di Venezia. Supplemento di campagna elettorale sottotono e senza passione, ma con il patron di Umana che trova un inatteso sostegno, non so quanto sostanzioso in numero di voti.
In giro per il centro si trova affisso un manifesto-locandina del partito politico “Giustizia ed eguaglianza sociale”. Credo in pochissimi sappiano che questo partito è stato fondato proprio a Mestre. Fino a qualche tempo fa aveva anche la sua sede in un negozio di via Torre Belfredo, ma poi ha chiuso. Adesso al suo posto c’è un phone-center gestito da bengalesi. Il messaggio del manifesto consiste in un appello ai veneziani in forma di lettera aperta. Lo firma – letteralmente, l’autografo si trova in testa a sinistra sotto il simbolo del partito (una bilancia dentro due cerchi concentrici), ma la grafia è illeggibile – il presidente e segretario nazionale. In un preambolo lo scrivente, all’istante e senza indugi, invita a votare Brugnaro, “siamo nelle sue mani. Grazie.”. Perciò un moto di sorpresa coglie alla formula d’apertura: “A tutti i compagni e cittadini di Venezia”.

[Per saperne di più…] su di noiIn città. Giugno-agosto 2015

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre, Roberto Sergi (Jimmy)

Contro la Vallenari bis. 13 agosto: i comitati dall’assessore

10/09/2015

di Claudio Pasqual

Cronaca di una mattina d’agosto al municipio di Mestre: il comitato VivereMestre che si oppone alla costruzione di una nuova strada urbana incontra l’assessore all’Ambiente del Comune di Venezia.

Verso le dieci del 13 agosto mi telefona Giovanna di storiAmestre e mi chiede se stamattina alle dodici posso andare al municipio di via Palazzo, dove il comitato VivereMestre ha indetto una conferenza stampa sulla faccenda della strada “Vallenari bis”. Lei lo ha saputo passando in bici davanti al liceo Stefanini dove ha visto uno striscione e ha chiesto informazioni a Elisa di VivereMestre che era seduta sul marciapiede lì vicino insieme a due ragazzi del Coordinamento studenti medi. Altre persone si trovavano dentro il bosco per impedire l’abbattimento degli alberi da parte della ditta impegnata nella costruzione della strada. Nel settembre 2014, storiAmestre aveva firmato insieme a molte altre associazioni una lettera inviata dall’associazione La Salsola all’allora commissario del Comune di Venezia Zappalorto in cui si rilevavano le gravi conseguenze urbanistiche e ambientali del progetto, i costi esorbitanti che indebitavano il Comune per anni, l’infondatezza delle previsioni demografiche su cui si basava. C’era quindi interesse a seguire le iniziative dei cittadini contro i lavori iniziati nel caldo ferragostano.

Meglio ricordare cos’è questa “Vallenari bis”. Si tratta di una nuova strada urbana a Mestre, tra il rione di Bissuola a nord e il Quartiere Pertini a sud, lunga circa due chilometri e con sette rotatorie, che dall’incrocio di via Sansovino con viale Vespucci porta al primo tratto della via già esistente, della quale costituisce il secondo lotto e il completamento, superando il fiume Osellino, attraversando aree ancora verdi e passando accanto all’Istituto Magistrale Stefanini e dietro l’aula bunker di via delle Messi. Il progetto della strada è stato inserito nel PRG nel lontano 1998: presentata come alternativa alla congestione dell’asse via Vespucci-Fradeletto, la nuova arteria attraversa un’area dove sono previsti interventi del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare, per la precisione per i Nuclei 3 e 4 Bissuola; includendo anche la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie per poter erogare i servizi necessari alle future edificazioni (rete fognaria, illuminazione, gas, eccetera).

Alla realizzazione della “Vallenari bis” si oppongono da più di un anno con varie iniziative i cittadini organizzati nel comitato “VivereMestre”, l’associazione “AmicoAlbero”, il Coordinamento Studenti Medi Venezia-Mestre, il Movimento 5 Stelle. Adesso il cantiere è stato avviato, cominciando dall’abbattimento degli alberi. La protesta si è subito riaccesa, è cominciata l’azione di resistenza, con presidi nell’area dei lavori, che hanno finora impedito agli operai della ditta appaltatrice di procedere.

Dopo un iniziale tentennamento – la proposta arriva in extremis, fuori fa un caldo asfissiante e stavo lavorando al computer – decido di andare. Mi ha colpito una frase di Giovanna, di gente avvinghiata, legata agli alberi per impedirne il taglio.

Arrivo con un po’ di anticipo all’appuntamento, fuori dal municipio è radunata una piccola folla, a occhio e croce una quarantina di persone. In maggioranza sono ragazzi, studenti del Coordinamento. Hanno steso per terra uno striscione, “No Vallenari-bis ennesima opera inutile e dannosa!”; un altro recita “Brugnaro avevi promesso: dove sei?” – in effetti non ci sarà, dicono i giornali che è in vacanza a Parenzo. Entro nel palazzo, nessuno nell’atrio. Salgo al primo piano, dove c’è la sala consiliare: non un’anima viva. Aspetto un po’ ma niente; dal secondo piano scende un signore – scoprirò più tardi trattarsi dell’ingegnere comunale direttore dei lavori –, chiedo lumi, mi dice che l’incontro dovrebbe tenersi qui e si mostra meravigliato per l’aula deserta. Scendo e sono ancora tutti in strada. Intravedo Tiziano, un collega ex compagno di liceo e vecchio amico. Ci salutiamo. Anche lui è della protesta, abita dalle parti del tracciato della nuova via. Deve essere arrivato da poco: mi informa che i giornalisti ci sono; pensa che se l’intervista c’è stata, si è svolta lì in strada.

Adesso i manifestanti si affollano al portone del municipio, vogliono entrare ma un piccolo presidio di polizia locale impedisce loro l’ingresso. Scopro così che la vera ragione della loro presenza non è una conferenza stampa, ma un incontro con l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin. Dunque non si capisce perché sia impedito l’accesso, probabilmente un difetto di comunicazione. Scende l’assessore, comunica che accetta di riceverci ma mette le mani avanti, avverte che pretende un confronto dai modi pacati e civili, altrimenti si chiude. Entriamo e ci accomodiamo sugli scranni dei consiglieri, con un’aria condizionata a temperature polari. Non so se sia dipeso anche dal fattore climatico, ma in effetti il confronto si svolgerà in termini assolutamente tranquilli. Un incidente lo creano i vigili i quali, recidivi chissà perché, bloccano all’ingresso i ritardatari, ma è presto risolto e sono ammessi all’assemblea. C’è solo un momento di tensione, quando De Martin accusa un giovane intervenuto di attribuirgli una posizione che non è sua e della giunta, quella cioè di approvare in cuor loro il progetto.

Ha aperto l’incontro proprio l’assessore, con un breve discorso per ribadire quanto già dichiarato dal sindaco Brugnaro; che cioè la “Vallenari bis” è un’opera superata e perciò inutile, voluta dalle passate amministrazioni di sinistra e che la giunta fucsia – il colore della lista elettorale dell’attuale sindaco – ha ereditato senza esserne responsabile, ma che non può essere fermata, perché approvata in via definitiva, con una stanziamento di 17 milioni e mezzo, e appaltata alla ditta costruttrice; che se il Comune volesse soprassedere alla strada, dovrebbe versare una penale di tre milioni e mezzo, la qual cosa non si può permettere. In altre parole, la frittata è fatta e non ci si può far più niente.

Intanto è entrato un tale che Tiziano, seduto accanto a me sugli ultimi scranni, mi indica come un collega insegnante. Dopo un po’ ci raggiunge, mi si accuccia vicino e mi ripete due o tre volte quasi nell’orecchio “è danno ambientale, altro che danno erariale” e “questo qui ci sta prendendo per il culo”.

La prima a intervenire è un’insegnante di scuola materna comunale. La voce tradisce emozione; le parole, le frasi vengono con difficoltà. Il senso del suo discorso travalica, con la domanda finale, il caso specifico per volgersi a una considerazione di carattere più generale, etico-civile – gioca l’essere un’educatrice. In breve: l’assessore ha detto che non si può fare niente; ma quale insegnamento sulla vita potranno trarre i bambini, i ragazzi, se si dice loro che le cose non possono cambiare?

Non c’è risposta, l’interrogativo cade nel vuoto. Il secondo a parlare insiste con il realismo delle possibilità: il Comune potrebbe sospendere il cantiere e verificare se si possono dare delle modifiche. Un altro paventa che dalla costruzione della strada derivino pericoli di allagamento dell’area; l’assessore controbatte che il progetto è stato redatto tenendo in considerazione il rischio idraulico. Uno studente osserva, con un buon senso che però non so quanto si accordi con le regole di bilancio, che costando l’opera diciotto milioni e ammontando la penale a tre e mezzo, se la Vallenari bis non si facesse il Comune risparmierebbe quasi quindici milioni di euro. Un signore torna per la seconda volta sul rischio idraulico; interviene l’ingegnere a spiegare che il progetto rispetta il criterio dell’invarianza idraulica, vincolo obbligatorio introdotto con legge regionale per qualsiasi intervento sul territorio. Chi viene dopo stigmatizza: dov’è il sindaco, per una questione come questa la sua presenza sarebbe stata doverosa. Prende la parola un rappresentante del comitato “VivereMestre” per riportare il discorso al punto: contro la “mostruosa” Vallenari bis sono state raccolte 2.500 firme di cittadini; il 25 agosto il comitato incontrerà gli assessori Boraso e Zaccariotto; la richiesta è di sospendere i lavori del cantiere fino a quella data, quando si riunirà la Quarta commissione consiliare Lavori pubblici, con il dossier “Vallenari bis” all’ordine del giorno.

A questo punto l’assessore pensa di calare un asso: “il vostro è ostruzionismo, solo un tentativo di temporeggiare, o avete una proposta alternativa?”. La provocazione mi sembra che colga impreparati i presenti, i quali pensano che l’alternativa alla costruzione di una strada (con conseguenti nuovi quartieri) sia non costruirla. Intanto, in sala si trova un solo rappresentante del Comitato, una signora. Presa la parola, si profonde in una dichiarazione di affetto intrisa di memoria per l’angolo di Mestre in cui ha sempre vissuto e che si capisce vorrebbe che rimanesse com’è. Una ragazza invece ci prova, a lanciare un’idea: lungo l’argine sinistro dell’Osellino, dal bosco fino all’istituto Massari, perché non fare un parco pubblico? (Riecheggia la proposta di estendere il bosco di Mestre dal Quartiere Pertini al ponte del Massari.)

Non è questo il momento né la sede per una discussione del genere, comunque; i presenti vogliono intanto impedire la costruzione della strada. Alla fine, i comitati intanto ottengono il blocco dei cantieri per due giorni e la promessa dell’assessore di girare al sindaco la richiesta di fermare tutto fino al 25 agosto, quando si riunirà la Quarta commissione.

Striscione posto davanti al cantiere dei lavori per la Vallenari bis a fianco del liceo Stefanini, 13 agosto 2015: NO VALLENARI BIS / UNA SOLA GRANDE OPERA / SCUOLA E REDDITO PER TUTTI / coordinamento studenti medi Ve-Mestre.
Dietro lo striscione si intravvedono gli alberi che devono essere abbattuti.

Post-scriptum. Dopo il 13 agosto il comitato “VivereMestre” ha affilato le sue armi, individuando secondo il proprio parere una serie di irregolarità tecnico-amministrative che dovrebbero servire a bloccare il progetto della Vallenari bis. La giunta, pur esprimendo nelle dichiarazioni di propri esponenti e dello steso sindaco un giudizio negativo sulla strada, ha ribadito l’impossibilità di fermare un’opera già approvata e appaltata. Il 4 settembre è stato avviato il cantiere, a partire dall’incrocio tra le vie Sansovino e Vespucci, dove dovrebbe sorgere il ponte sull’Osellino. Il comitato ha dichiarato che si opporrà con “tutte le armi legittime” a disposizione per impedire la costruzione della strada e avviato una serie di iniziative. Intanto la Vallenari bis comincia a inquietare altri settori della città: il Comitato di viale San Marco ha indetto per l’11 settembre alle 18 un’assemblea pubblica in piazza Canova. (c.p.)

Nota (di red). L’associazione AmicoAlbero ha pubblicato il video integrale dell’audizione del 25 agosto nella sala del municipio di Mestre in via Palazzo (durata 1h 51’ 10”), che comincia con questa presentazione: “No Vallenari bis: audizione in IV Commissione Consiliare dei Cittadini per fermare i lavori della Vallenari bis martedì 25 agosto 2015, Municipio di Mestre”.

L’associazione AmicoAlbero ha pubblicato altri video che documentano le diverse fasi della protesta:

– video della Conferenza stampa “No! Alla Vallenari bis! NO” promossa dal Comitato VivereMestre tenutasi il 27 giugno 2015 alla pizzeria Serenella in via del Miglio (durata 18’ 57”).

– video “Martedì 11 agosto 2015 – ha inizio lo scempio ambientale della Vallenari bis”, che illustra i motivi della protesta e documenta le prime fasi dei lavori.

– video integrale dell’assemblea tenutasi sabato 22 agosto 2015 presso l’Istituto Stefanini a Mestre in vista della riunione della IV commissione consiliare del 25 agosto 2015 (54’ 10”), che comincia con questa presentazione: “Gli studenti e i cittadini contrari alla distruzione dell’ambiente causata dal progetto della Vallenaribis, si sono riuniti anche sabato 22 agosto 2015 presso l’Istituto Stefanini per un’assemblea pubblica, in vista della riunione della IV commissione consiliare che avrà luogo martedì 25 agosto 2015 alle ore 15.00 a Mestre in via Palazzo”.

Chi volesse saperne di più sull’iter della Vallenari bis può cliccare sui seguenti link. Il progetto della Vallenari bis, dopo il via dalla Commissione comunale Lavori pubblici del Comune di Venezia, è passato all’esame del Consiglio comunale nel dicembre 2007. Ancora nel novembre 2010 il progetto risulta “in alto mare”, mancando la progettazione del ponte sull’Osellino. Il bando per l’appalto è del giugno 2012. La procedura degli espropri inizia alla fine di dicembre 2013 con la comunicazione da parte degli uffici del Comune del via al procedimento di dichiarazione di pubblica utilità dei terreni da espropriare. Il progetto definitivo viene approvato il 5 aprile 2014. Nell’agosto 2014 il Movimento 5 stelle presenta degli emendamenti alle proposte di delibera dei Bilanci di Previsione 2012 e 2013, per eliminare l’investimento della Vallenari bis – II lotto.

Si possono vedere ancora, tra le varie cose disponibili in rete:

– la pagina facebook del comitato VivereMestre;

– documentazione e link nel sito dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer.

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: cronaca, documentazione, Mestre, paesaggio, protesta, urbanistica, Vallenari bis

In città. Marzo-maggio 2015

04/07/2015

di Claudio Pasqual

Con la primavera aumenta il traffico, comincia la pratica di sport all’aperto e arriva la campagna elettorale. I candidati, con le loro sedi provvisorie, muovono il mercato degli affitti commerciali. I negozi vuoti possono diventare anche “parcheggi per bambini”. Comunicazione politica a forza di cartelloni stradali e sulle carrozzerie degli autobus. Proteste in strada e sui muri. Luoghi di ritrovo accessibili e inaccessibili. Cantieri che finiscono e cantieri che proseguono. Al Pacinotti quel che resta dei macchinari della centrale Enel di Marghera.

10 marzo 2015

Da quando il prezzo della benzina è andato tanto giù, ho la sensazione che il traffico automobilistico in città sia aumentato.

14 marzo

Il Candiani ormai è come un fortino assediato. Grate e cancelli sono stati apposti anche alla scala ponte sul retro del centro, quella che dà sul giardino. Era diventata il ritrovo di gruppi di ragazzi, evidentemente a chi di competenza la loro presenza non era gradita.

[Per saperne di più…] su di noiIn città. Marzo-maggio 2015

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre

Come si diventa mestrini? Discorso di antropologia urbana

10/06/2015

di Claudio Pasqual

Pubblichiamo il testo della relazione tenuta dal nostro amico e socio Claudio Pasqual all’incontro di studi Uno sguardo psicoanalitico. La città di Mestre negli anni ’50 e ’60, che si è tenuto l’8 maggio scorso presso il Centro culturale Santa Maria delle Grazie di Mestre.

1. Avendo accolto l’invito a essere fra i relatori in un incontro dal titolo tanto insolito e originale, “Uno sguardo psicanalitico. La città di Mestre negli anni ’50-’60”, allo storico trovo che sia richiesto di cimentarsi su un terreno che non è propriamente il suo, vale a dire quello dell’antropologia urbana. Da qui il rischio di schematizzazioni e approssimazioni, per le quali mi scuso anticipatamente.

Quello che mi propongo di fare è gettare uno sguardo su una collettività cittadina che si verrà, dagli anni Cinquanta-Sessanta, lentamente costruendo, sui percorsi di integrazione sociale di una numerosa popolazione di nuovo insediamento, dal particolare angolo visuale degli atteggiamenti mentali, delle psicologie individuali e collettive, da cui conseguono scelte e comportamenti diffusi e osservabili.

[Per saperne di più…] su di noiCome si diventa mestrini? Discorso di antropologia urbana

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: Cipressina, immigrazione, Mestre, ricordi, storiografia, urbanizzazione, Villaggio San Marco

In città. Dicembre 2014-febbraio 2015

03/04/2015

di Claudio Pasqual

Inverno in città. Girovagare per le strade: negozi che aprono e che chiudono; arredi urbani installati, smantellati e in attesa d’essere completati; altarini e devozioni popolari. I giorni prima delle feste: in coda per pagare i regali; cappelli da Babbo Natale; tentativi di proselitismo cristiano. Una serata al liceo Franchetti e una al cineforum: “il dibattito no”. Una turbina in via Caneve: un museo all’aperto in attesa del museo del Novecento? Fontane e fontanelle. Passeggiate mano nella mano. I luoghi di ritrovo dei ragazzi. Le primarie del PD annunciano la primavera elettorale.

2 dicembre 2014

Piazzale Donatori di Sangue in centro a Mestre è considerato dall’opinione pubblica un luogo difficile: durante il giorno vi stazionano numerosi senzatetto, che convergono qui perché in una strada vicina funziona la mensa dei poveri di Ca’ Letizia. In piazzale Donatori di Sangue c’è il negozio di elettrodomestici Mercurio dei Ghegin, storica famiglia di commercianti di casalinghi. Ora ha cambiato ragione sociale aggregandosi a Expert Group. Il manifesto pubblicitario che pubblicizzava l’inaugurazione, il 14 novembre scorso, e che ancora era affisso sul retro di un autobus, mostra un grande albero in primo piano, circonfuso di luce, al centro di una piazza buia. Lo slogan è “contro il degrado… io ci vado!”. Un caso di uso dell’attualità politica e sociale a scopo pubblicitario?

[Per saperne di più…] su di noiIn città. Dicembre 2014-febbraio 2015

Archiviato in: Claudio Pasqual, La città invisibile Etichettato con: camminare, descrizione, Mestre

  • Pagina 1
  • Pagina 2
  • Pagina 3
  • …
  • Pagina 7
  • Pagina successiva »

Barra laterale primaria

Per informazioni e per ricevere la newsletter scrivi a:

info@storiamestre.it

Cerca nel sito

Archivio

Ultimi commenti

  • Filippo Benfante su Diritti politici e diritti civili. Una discussione sul voto alle donne nel 1848 a Padova e a Parigi
  • Piero Brunello su Diritti politici e diritti civili. Una discussione sul voto alle donne nel 1848 a Padova e a Parigi
  • Maria Teresa su Diritti politici e diritti civili. Una discussione sul voto alle donne nel 1848 a Padova e a Parigi
  • Siegfried Kracauer, Il Romanzo Poliziesco. Un Trattato Filosofico (Editori Riuniti) | Natura delle Cose su Ritrovare un libro per caso, in una biblioteca comunale. “Gli impiegati” di Siegfried Kracauer
  • redazione sito sAm su Intimità marrana
  • Elena Iorio su Per Giulio Regeni. Una lettera aperta delle colleghe inglesi

Copyright storiAmestre © 2021

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accept Read More
Privacy & Cookies Policy

necessary Always Enabled

non-necessary